“condizionamento muscolare” indica una fase di contrazione, diversa da quella naturale

Il termine “condizionamento muscolare” indica una fase di contrazione, diversa da quella naturale,Full-Body-Conditioning che comporta un miglioramento della risposta neuromuscolare (tono), della resistenza (endurance) e dello stato nutrizionale del muscolo (trofismo).
Quando si parla di contrazione muscolare si pensa sempre ad un accorciamento delle fibre attivate; ma in realtà, a seconda della dinamica del movimento, la forza scaturita dalla contrazione muscolare è strettamente legata ad aspetti biomeccanici.
Per aspetti biomeccanici si intende l’azione dinamica del movimento che compiono quei segmenti articolari che prevedono l’inserimento del muscolo coinvolto nella contrazione.
In generale vengono identificati tre tipi di contrazione:
Contrazione concentrica (o isotonica): i due capi articolari si avvicinano durante la contrazione (sollevamento di un carico);
Contrazione eccentrica (o cedente): i due capi articolari durante la contrazione muscolare si allontanano (il muscolo cerca di resistere al carico);
Contrazione isometrica (o statica): durante la contrazione muscolare la distanza tra i due capi articolari rimane invariata (il carico non viene né vinto, né si cede ad esso).
La combinazione di questi tre tipi di contrazione può dar luogo ad altre due sottospecie di situazioni biomeccaniche destinate all’erogazione della forza:
Contrazione pliometrica: si ottiene con una rapida inversione da una contrazione eccentrica ad una concentrica, sfruttando l’energia elastica del muscolo accumulata nel primo tipo di contrazione (salto in basso e rimbalzo);
Contrazione auxotonica:combinazione di contrazione isometrica ed isotonica (partenza dai blocchi dei 100 metri).
Il training per il condizionamento muscolare può essere suddiviso in due grandi categorie: a carico naturale (quando si utilizza un segmento corporeo o il proprio corpo – sollevare un braccio, saltare, correre) e in sovraccarico (quando viene utilizzato un corpo esterno – peso; anche un’articolazione stessa talvolta può costituire un carico).
Prima d’intraprendere un allenamento per il condizionamento muscolare è necessario applicare alcuni principi fisiologici che inneschino gli adattamenti neurofisiologici prefissati; tali principi sono: specificità (individuazione di un gruppo muscolare su cui lavorare), equilibrio muscolare (bilanciamento dello sforzo tra muscoli agonisti e antagonisti) e principio del sovraccarico (pianificazione omogenea e crescente del carico e dell’intensità).
Durante il condizionamento muscolare vengono svolti esercizi specifici in stazione eretta, in quadrupedia, in decubito laterale, prono e supino, con lo scopo, in primis, di migliorare lo stato tono-trofico di quei gruppi muscolari preposti al mantenimento di una postura corretta ( muscoli paravertebrali, dorsali, glutei e quadricipiti) e successivamente eliminare gli inestetismi, andando a tonificare le zone “cuscinetto”,  ovvero le parti del corpo in cui si deposita di più l’adipe in eccesso.

 

 

Palermo
12 Agosto 2016

Giusy Modica

Print Friendly, PDF & Email

Related posts